DALL’OLIO ESSENZIALE DI MENTA PIPERITA UNA PROTEZIONE PER I TUOI RENI
La Mentha piperita L. è una pianta da fiore appartenente alla famiglia delle Lamiaceae e costituisce una delle principali fonti preziose di oli essenziali utilizzati negli alimenti e per scopi medicinali.
COSA DICE LA RICERCA
Alcuni ricercatori (Bellassoued K, Ben Hsouna A, Athmouni K, van Pelt J, Makni Ayadi F, Rebai T, Elfeki A.) hanno provato a studiare le proprietà antiossidanti in vitro di Mentha piperita. Per farlo hanno studiato su topi da laboratorio gli effetti dell’olio essenziale di menta piperita dopo che ad essi era stata somministrata una sostanza ossidante. I ricercatori hanno monitorato alcuni parametri del sangue: alanina aminotransferasi (ALT), aspartato aminotransferasi (AST), fosfatasi alcalina (ALP), lattato deidrogenasi (LDH) e livelli di γ-glutamil transpeptidasi (γ-GT), superossido dismutasi (SOD), catalasi (CAT) e glutatione perossidasi (GPx). Tutti questi paraemtri si alterano quando nel sangue di un essere vivente vengono disciolti elementi ad azione ossidante.
I ricercatori hanno scoperto che l’olio essenziale di menta piperita ha azione antiossidante su fegato e reni e potrebbe rappresentare un prezioso alleato per ritardare l’invecchiamento
Fonte:
Lipids Health Dis. 2018 Jan 9; 17 (1): 9. doi: 10.1186 / s12944-017-0645-9.
Mentha piperita protective effects L. leaf essential oil against CCl4 induced hepatic oxidative damage and renal failure in rats. Bellassoued K, Ben Hsouna A, Athmouni K, van Pelt J, Makni Ayadi F, Rebai T, Elfeki A.
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Tè nero, tè verde e tè bianco sono una miniera di antiossidanti
Esistono in commercio vari tipi di te tutti con caratteristiche differenti. I tè nero è forse il più comune ed è quello abitualmente utilizzato nella nostra alimentazione quotidiana. Ricco di teanina, teobromina e caffeina sviluppa un’azione tonica e favorisce il recupero delle energie nei soggetti che faticano ad “ingranare” al mattino.
Questo tè si ottiene tramite la fermentazione della foglia e pertanto è controindicato per tutti quei soggetti che sono intolleranti ai lieviti. In questi casi è opportuno non abusarne allo scopo di evitare un sovraccarico di sostanze fermentate con una ricaduta sfavorevole in termini di infezioni micotiche (come candidosi) o disturbi gastrointestinali (coliti, problemi digestivi o prurito).
Un altro alleato prezioso per la nostra salute è il tè verde. Il tè verde è privo di lievito.
Le sue foglie non sono fermentate ed è ricco di una preziosa sostanza, la teanina, in grado di favorire il riposo notturno.
L’utilizzo di questa molecola ha dato risultati incoraggianti nei soggetti ansiosi e insonni, ed ha prodotto un netto miglioramento della qualità del sonno.
Il tè verde contiene un famoso principio attivo che si chiama 3C3G, (epigallocatechina 3 gallato), una sostanza antiossidante molto potente in grado di ridurre la produzione di radicali liberi nel sangue e ritardare l’invecchiamento delle cellule.
Ad esso è stata ricondotta la marcata azione protettiva del tè verde per la prevenzione dell’invecchiamento.
Meno diffuso e forse meno noto è il tè bianco.
Anche il tè bianco è indicato nei soggetti che necessitano di un’alimentazione antiossidante.
Come il tè verde contiene moltissime preziose sostanze naturali che rallentano l’invecchiamento e favorisce la protezione delle cellule dall’azione dei radicali liberi.
Questo tè è stato testato in una ricerca per valutarne la sua potenziale dimagrante (comune peraltro al tè verde) ed è stato scoperto che per chi vuol dimagrire, consumare tè bianco al gelsomino prima di un allenamento può favorire la riduzione della massa grassa.
Spesso capita di leggere pubblicazioni scientifiche che rivelano potenziali effetti curativi di questa o quella sostanza contenuta in un estratto vegetale o in un alimento. E’ il caso della curcuma per esempio, dalla quale si estraggono i curcuminioidi, i principi attivit responsabili della riduzione dei processi infiammatori. Gli studi hanno confermato sempre più che se da un lato questi preziosi principi attivi sono purtroppo molto poco assorbiti quando assunti soli, dall’altro si osserva un aumento esponenziale della sua azione farmacologica associandoli alla piperina, il principio attivo contenuto nel pepe nero.
Situazioni analoghe si trovano studiando molti altri rimedi naturali, e grazie a questi studi si è ben compreso per quale ragione alcune molecole sintetiche identiche a quelle “originali “ naturali funzionano meno o non funzionano affatto. La vitamina C sintetica per esempio (acido ascorbico) sembra funzionare molto meno bene se dissociata dai flavonoidi, i principi attivi che si trovano nei vegetali che la contengono (come le arancie).
Uno studio ha rivelato come l’associazione di quattro sostanze naturali e molto note per le loro proprietà curative (melograno, ginkgo biloba, ficus carica e morus alba) sia in grado di moltiplicare l’azione antiossidante di ognuna di esse. In tal senso, volendo cercare una strada per trattare disturbi glicemici e sovrappeso in soggetti sofferenti di gastrite e disturbi circolatori, potremmo provare questo cocktail formidabile. Un potenziale “elisir di eterna giovinezza” in grado di rallentare l’invecchiamento e proteggerci dai danni del tempo.
Fonte: Clin Cosmet Investig Dermatol. 2015 Jul 16;8:389-96. doi: 10.2147/CCID.S80906. eCollection 2015.In vitro antioxidant, collagenase inhibition, and in vivo anti-wrinkle effects of combined formulation containing Punica granatum, Ginkgo biloba, Ficus carica, and Morus alba fruits extract. Ghimeray AK1, Jung US2, Lee HY1, Kim YH1, Ryu EK1, Chang MS1.
Il Noni (Morinda citrifolia L.) potrebbe rallentare declino relativo conseguente all’età
Diverse parti della pianta tropicale di Morinda Citrifolia L. (Noni), sono state ampiamente utilizzati nella medicina tradizionale nel sud e sud-est asiatico per diversi secoli.
Gli effetti terapeutici dei noni sono stati attribuiti ad un cocktail di diversi fitochimici come antrachinoni, iridoide, glicosidi acidi grassi, alcoli.
Un gruppo di ricerca (Pratap UP, Hima L, Priyanka HP, ThyagaRajan S) ha studiato gli effetti del Noni (morinda citrifolia), su giovani ratti ai quali è stato somministrato per via orale un quantitativo di 5 ml di succo di noni per kg di peso corporeo per 60 giorni (due volte al giorno). I ricercatori hanno osservato come a seguito dell’assunzione di Noni è conseguito una variazione di alcune citochine (IL-2, IFN-y, IL-6, TNF-α)) con ricadute favorevoli sul sistema nervoso (fattore di crescita nervoso NGF, m-TOR, IκB-α, p-NF-Kb come p50 e p65, p-ERK, p-Akt, p-CREB).
Lo studio ha concluso che la Morinda citrifolia (Noni) grazie anche alla sua azione antiinfiammatoria sarebbe in grado di inibire numerosi processi tipici dell’invecchiamento e potrebbe pertanto essere utile nella prevenzione di alcune malattie associate all’età.
Bibliografia:
J Ethnopharmacol. 2017 Feb 23;198:363-371. doi: 10.1016/j.jep.2017.01.034. Epub 2017 Jan 19.Noni (Morinda citrifolia L.) fruit juice reverses age-related decline in neural-immune interactions in the spleens of old F344 rats. Pratap UP1, Hima L1, Priyanka HP1, ThyagaRajan S2.
Per visionari i video registrati a Telecolor e in studio clicca i link sottoindicati:
http://www.telecolor.net/2014/12/intestino-ecco-come-proteggerlo-attraverso-lalimentazione/
http://www.youtube.com/watch?v=LK1xwC4z3ug
http://www.youtube.com/watch?v=X4bEC546VJo
Il Ginkgo biloba è una delle piante più interessanti e straordinarie per proteggere il cervello dall’invecchiamento. E’ da sempre considerata la pianta della longevità per la memoria. Le sue azioni sono davvero notevoli.Il Ginkgo biloba è un fitoterapico largamente utilizzato per il trattamento dei disturbi vascolari cerebrali. Le sue proprietà sono note da decenni per favorire il sostegno della circolazione cerebrale e allontanare il rischio di malattie, anche gravi, comunemente diffuse nella popolazione anziana. Si tratta di una pianta molto antica la cui vita ha una durata impressionante e della quale è possibile rinvenire tracce fossili fino a qualche millenio fa. E’ infatti dell’unico “fossile vivente” e dell’unica pianta appartenente alla famiglia delle Ginkacee. Nativa della Cina è in grado di raggiungere un’altezza notevole (dai 30 ai 40 metri) le cui foglie hanno una dimensione media di 5-8 cm. Ne esistono diversi esemplari in Italia ( un esemplare notevole si trova nel parco della Resistenza a Roma) e cresce abitualmente in posizioni soleggiate e fresche ma è in grado di sopportare temperature fredde e ostili (può sopravvivere anche fino a diversi gradi sotto zero). Ha un meraviglioso aspetto e nel corso della stagione autunnale assume un colore giallastro intenso davvero sorprendente. La capacità di resistenza e sopravvivenza di questa pianta è semplicemente sorprendente: ricchissima di antiossidanti ha dimostrato di resistere anche a quantità di radiazioni elevatissime. In Giappone è talmente considerata da diventare il simbolo della città di Tokio. I principi attivi della pianta si estraggono dalle foglie (flavonoidi, bioflavonoidi, catechine, derivati terpenici e proantocianidine) ma soprattutto ginkgolidi (bilabetolo, isiginketolo, ginketolo e ginkolide). Nuove evidenze recentissime stanno confermando molti dati già noti. Da un nuovo recentisismo studio è emerso come il Ginkgo biloba è riuscito a produrre effetti favorevoli sulla degenerazione aneurismatica aortica addominale. La sua azione vasale infatti avrebbe protetto le cavie sottoposte alla ricerca dalla degenerazione tissutale aortica attraverso una diminuzione del danno ossidativo e dell’infiammazione, e avrebbe favorito la conservazione dell’architettura dell’aorta stessa (J Ethnopharmac. 2013 set 5. PII: S0378-8741 (13) 00602-8. doi: Bai Y , Wang B , Cui H , Wu H , Lv JR , Mei Y , Zhang JS , Liu S , Qi LW , Chen Y). Anche per uso topico il ginkgo biloba può essere un eccellente alleato per ottenere un risultato cosmetico significativo e reidratare pelli secche e screpolate. Assoluto divieto di utilizzo senza controllo medico in caso di terapia antiaggregante e anticoagulante proprio a causa dell’effetto sommatorio che il ginkgo produce con i farmaci che promuovono questi effetti (con conseguente rischio di emorragia). Negli Stati Uniti e in Cina uno studio comparato ha dimostrato come il ginkgo biloba sarebbe in grado di intervenire favorevolmente nel controllo dei disturbi correlati alla discinesia tardiva sempre grazie alla sua spiccata azione antiossidante. Nello studio è emerso come associato alla vitamina E e ad un farmaco normalmente utilizzato da solo (aloperidolo) il ginkgo biloba è in grado di ridurre in 10 settimane un parametro rilevante in questo disturbo (VCM) che il solo farmaco non è in grado questo problema nella percentuale dell’83,8% rispetto ad un gruppo trattato con aloperidolo.Questa formula ha dimostrato di essere utile nel trattamento del declino cognitivo che si verifica durante il processo di invecchiamento così come nelle prime fasi del deterioramento cognitivo patologico tipici di demenza vascolare. Sempre in Egitto uno studio ha dimostrato come l’estratto di ginkgo biloba sia in grado di prevenire i danni neurologici e gli eventi mnemonici legati alle intossicazioni da alluminio (Dipartimento di Farmacologia e Tossicologia, Organizzazione Nazionale per il Controllo della Droga e la Ricerca, Il Cairo, Egitto) quasi certamente dipendente dall’elevazione delle concentrazioni di glutatione,un potentissimo antiossidante capace di rallentare i processi di invechiamento del corpo umano (e del sistema nervoso in particolare). Uno studio di settembre 2014 ha dimostrato anche un ruolo importante di questo rimedio portentoso nel controllo dei problemi diabetici, in quanto sarebbe in grado di controllare l’innalzamento glicemico.
Fonte: Nat Prod Commun. 2014 Sep;9(9):1345-50.The effect of Ginkgo biloba and Camellia sinensis extracts on psychological state and glycemic control in patients with type 2 diabetes mellitus.Lasaite L, Spadiene A, Savickiene N, Skesters A, Silova A.
Con il Noni puoi proteggere le cellule dei vasi sanguigniI prodotti terminali dei processi metabolici degli zuccheri (noti come AGE), concorrono in modo rilevante allo sviluppo di numerose malattie, con particolare riguardo a quelle cardiovascolari. Gli AGE, dall’inglese “Advanced Glycation End-products”, sono molecole che derivano dallo zucchero e sono notevolmente incrementate dal fumo e dalla cottura ad elevate temperature del cibo. Mangiare alcuni cibi cotti ad alte temperature aumenta i depositi di AGE nelle arterie e ciò può portare all’insulino-resistenza (e quindi in ultima istanza al diabete) o ad altri problemi di salute. Anche molti processi ateriosclerotici possono essere pesantemente accelerati dagli AGE, che causano danni alle cellule endoteliali attraverso l’interazione con un recettore legato all’età (RAGE). Uno studio ha dimostrato come il Noni (morinda citrifolia) ha inibito significativamente la quantità di queste pericolose sostanze tossiche (AGE) diventando un potenziale rimedio naturale ideale per proteggere da reazioni infiammatorie l’apparato cardiovascolare, con ricadute positive sulla prevenzione dell’invecchiamento dei vasi. Il Noni con questo studio si candida ad essere un alimento nutraceutico ideale per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Fonte:BMC Complement Altern Med. 2017 Mar 4;17(1):137. doi: 10.1186/s12906-017-1641-3.N-butanol extracts of Morinda citrifolia suppress advanced glycation end products (AGE)-induced inflammatory reactions in endothelial cells through its anti-oxidative properties. Ishibashi Y1, Matsui T1, Isami F2, Abe Y2, Sakaguchi T3, Higashimoto Y3, Yamagishi SI4.
- Per visionari i video registrati a Telecolor e in studio clicca i link sottoindicati:
- http://www.telecolor.net/2014/12/intestino-ecco-come-proteggerlo-attraverso-lalimentazione/
- http://www.youtube.com/watch?v=LK1xwC4z3ug
- http://www.youtube.com/watch?v=X4bEC546VJo
- http://www.youtube.com/watch?v=KUsUe1KsQHs
- http://www.youtube.com/watch?v=9xW8Tqw8FLI
Il selenio è uno degli oligoelementi più importanti e meno noti per il mantenimento della nostra salute.
Si tratta di un catalizzatore enzimatico fondamentale essendo in grado di migliorare le performance sia fisiche che intellettuali e ridurre la stanchezza. Il selenio aumenta la resistenza allo stress ed è fondamentale per rallentare l’invecchiamento del corpo umano. E’ inoltre molo utile al sistema immunitario.
Secondo alcuni studi un adeguato rifornimento di selenio sarebbe collegato a una minore statistica incidenza di alcuni tipi di tumori, soprattutto se associato alla vitamina E e all’acido lipoico.
Tuttavia occorre prestare attenzione al sovradosaggio perché se da un lato apporti minimi di questo oligoelemento possono svolgere preziose azioni preventive oncologiche dall’altro lato un suo eccesso può favorire la crescita di alcune malattie tumorali.
Dal pino marittimo francese si estraggono i principi attivi in grado di ridurre le rughe e l’impotenza sessuale maschile.
Noto per le sue azioni antiossidanti e protettive dalle scottature solari ed eritemi solari, il pino marittimo ha dimostrato proprietà importanti nella prevenzione dell’impotenza sessuale maschile.
La presenza di picnogenolo, aminoacidi e altre preziose molecole antiinvecchiamento, il pino marittimo si è rivelato unop strardinario alleato anche per la prevenzione delle rughe.
L’esposizione solare della pelle può produrre, quando non adeguatamente preparata, danni non irrilevanti.
Non a caso uno degli effetti meno graditi visibile sulla pelle degli appassionati della “tintarella” è quello di un aumento di macchie scure e rughe sulla pelle.
L’integrazione di pino marittimo francesce può aiutare non solo a proteggere la pelle dai danni dei raggi solari, ma anche ritardare l’invecchiamento dei tessuti dell’apparato urogenitale maschile proteggendo quest’ultimo dall’impotenza sessuale.
Fonte: Minerva Urol Nefrol. 2015 Mar;67(1):27-32.Improvement of erectile function by a combination of French maritime pine bark and roburins with aminoacids.Stanislavov R1, Rohdewald P.
Ho avuto modo di parlare già in passato dela pelle sia in questo sito (http://www.vladimirocolombi.it/2016/05/31/nutrizione-ritenzione-idrica-colesterolo-tumori-e-pelle-la-wolfiporia-extensa-poria-come-rimedio-nella-psoriasi/) che in tv (https://www.youtube.com/watch?v=DptgNQoSgRQ). Oggi parleremo di una nuova scoperta relativa alla rosa damascena.
I preparati a base di fiori di Rosa damascena (noti anche come acqua di rose) vengono tradizionalmente usati per vari problemi di salute, tra cui problemi dermatologici su base infiammatoria (come eritema, prurito e gonfiore). Per la cura di questi disturbi della pelle causati da infezioni microbiche, è necessario identificare un rimedio, sia esso naturale che non) che sviluppi sia effetti antimicrobici che antinfiammatori. Una recente ricerca (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28154255) ha studiato gli effetti dell’acqua di rose sulla crescita di Candida albicans e Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) che causano infezioni della pelle e svolgono un ruolo importante nella regolazione delle reazioni infiammatorie. L’ acqua di Rose ha inibito la crescita del micelio di C. albicans ad una concentrazione di ca. 2,2%, e ha ridotto la vitalità di MRSA entro 1 ora. Essa ha soppresso l’attivazione dei neutrofili (chiaro segno di infiammazione) nonché del fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α), ed ha contemporaneamente ridotto il fattore TNF-α.
La ricerca ha dimostrato come l’’acqua di rose può ridurre la patogenicità dei microbi ed attenuare la stimolazione dei neutrofili coinvolti nella risposta infiammatoria. In sintesi l’acqua di rose avrebbe un potenziale effetto inibitorio dell’infiammazione della pelle causata da microbi.
Riferimento:
Biol Pharm Bull. 2017;40(2):161-168. doi: 10.1248/bpb.b16-00644.Inhibition of Neutrophil Adhesion and Antimicrobial Activity by Diluted Hydrosol Prepared from Rosa damascena.Maruyama N1, Tansho-Nagakawa S, Miyazaki C, Shimomura K, Ono Y, Abe S.